Alla
scoperta della vallata del
Flumendosa e della foresta di
Corongia.
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Il
grande segno naturale
descritto dal corso del
Flumendosa ha influenzato i
processi d’insediamento
umano nel territorio, in
particolare per quanto
riguarda i paesi di Gadoni,
Seulo e Villanovatulo.
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Le
popolazioni, fortemente legate
al Flumendosa, avevano
radicato un’ immagine del
fiume densa di timore. Come
testimoniato dal “La
Marmora” e “l’Angius”,
l’onda di piena del fiume
era capace di trascinare via
bestiame e persone; a
quest’immagine si
aggiungevano i disagi
determinati dall’isolamento
dei paesi vicini nella cattiva
stagione. All’occorrenza però
veniva esaltata la natura
approvigionatrice del fiume,
che diventava dispensatore di
importanti risorse alimentari,
si pescavano infatti
trote in estate e
anguille in autunno; a questa
ovviamente si aggiungeva
l’importanza del fiume come
unico accesso alla Barbagia di
Seulo e quindi come unica via
di unione, comunicazione e
scambio.
Nel
corso degli anni il
Flumendosa è passato da
un’immagine
prevalentemente negativa
del fiume terribile e
spaventevole a quella
d’ importante risorsa
idroelettrica negli anni
‘40 e indispensabile
riserva idrica per
Cagliari e il Campidano
negli anni ‘80.
Dal
punto di vista
geografico, il
Flumendosa è il secondo
fiume più lungo
dell’isola dopo il
Tirso, con un’asta
fluviale di circa 122
km. Partendo dalle falde
del Gennargentu,
percorre la Sardegna
orientale con una
direzione piuttosto
rettilinea verso sud,
sfociando nella piana di
Muravera.
E'
il confine naturale tra la
Barbagia di Seulo con il
Sarcidano e la Barbagia
di Belvì.
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Sa
Stiddiosa |
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Nell’alveo
del Flumendosa si
susseguono laghetti
naturali chiamati
piscinasa, di forte
attrazione turistica; ne
sono l’esempio
“Arrendelusu”, “Sa
stiddiosa”, “Sa
Pischedda” ecc.La
foresta di
“Corongia"dista
circa 15 Km. da Gadoni.
Centinaia e centinaia di
ettari di bosco che
rivestono una enorme
importanza sia dal punto
di vista naturalistico
che da quello
paesaggistico-ambientale.
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Vi
si possono trovare
numerose specie arboree
quali Leccio, Tasso,
Terebinto e Ginepro,
specie floreali come la
peonia selvatica e
numerose specie di
Orchidee selvatiche.
Questa foresta è posta
su una parte di un
grosso altipiano
calcareo nel quale si
possono visitare
suggestive grotte,
esplorare dirupi e
orridi strapiombi.
Più
a sud, dove l'altipiano
degrada verso il grande
vallone del Flumendosa
è possibile ammirare
suggestivi scenari dove
la natura rivela il suo fascino
più selvaggio con le
aspre pareti a
precipizio di Lattinazzu
alte fino a 100 metri,
incise e modellate dalla
orza dell'erosione in
tutti gli aspetti
possibili.
Fra
questi spicca per
bellezza lo strato, e
allo stesso tempo
straordinario pinnacolo
di su Campalini, una
guglia rovesciata alta
circa 80 metri,con la
base più sottile
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Vista
frontale della foresta
di Corongia |
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della parte
superiore, visibile da un
punto panoramico da dove si
domina tutta la vallata del
Flumendosa.In tutto questo
Contesto non vanno dimenticate
le grotte e le spelonche che
caratterizzano questo
paesaggio, quelle di Gruttas
Albas, con una volta di circa
70 metri e quelle di Gruttas
de Perdu, adornate di
stallatiti e stalagmiti.
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Occorre
ricordare che tutte
queste grotte sono
visitabili e facilmente
raggiungibili.
Con una guida
esperta sono inoltre
visitabili altre zone
caratteristiche di
questa Foresta come ad
esempio su Disterru e
Luritta, un inghit-
titoio del diametro di
circa 10 metri, sa
Stiddiosa, così
chiamata per il continuo
gocciolio di un piccolo
corso d'acqua che
confluisce nel-
Flumendosa o ancora le
suggestive formazioni
rocciose dalle forme
bizzarre di is Breccas,
che danno al paesaggio
un tocco quasi
irreale.In questo
territorio, un tempo il
regno di cervi e daini,
molte specie animali i
trovano ancora il loro
habitat ideale, come il
cinghiale, la martora,
l'aquila, il gatto
selvatico, l'astore e
tanti altri.
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Il
territorio di Corongia
rappresenta attualmente
un ottimo luogo di
richiamo turistico;
caratteristiche e molto
suggestive sono
infatti le sue rocce di
origine calcarea e
l’esempio più tipico
è senza dubbio su Campalini, una guglia
rovesciata alta circa 80
metri, con la base più
sottile della parte
superiore, visibile da
un punto panoramico da
dove si domina tutta la
vallata del Flumendosa.
Con
una guida esperta sono
inoltre visitabili altre
zone caratteristiche di
questa foresta come ad
esempio su Disterru e
Lurita, ossia un grosso
“fosso” del diametro
di circa 15 metri, in
cui è possibile calarsi
solamente con delle funi
e al cui interno vi si
trovano grotte e
cunicoli di rara
bellezza. |
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Su
Campalini |
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Corongia |
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